Pagina:Itinerario per escursioni ed ascensioni alle più alte cime delle Alpi Apuane.djvu/20


— 18 —


Da Gramolazzo a questa fontana si mettono comodamente quattro ore. — Di qui si presenta verso l’ovest dritto, quasi inaccessibile, il Pisanino; accanto, dalla parte di Sud-Ovest, si alzano le acute e bizzarre punte della Mirandola.

Per salire al Pisanino la meno faticosa è ascendere quel fianco della montagna detto il Trattore che guarda le praterie dove sono la capanna e la fontana accennate poc’anzi.

La salita non ha difficoltà, nè pericoli, ma richiede buone gambe e testa ferma; quella costa dapprima è sassosa e più qua e più là ha grandi strati di lastroni di pietra perpendicolari, poi si veste di folti cesti d’erba a filo lungo, forti come arboscelli, ai quali ci si attacca per meglio salire.

I più vaghi e graziosi fiorellini alpestri sono disseminati su per l’erba, e nei brevi riposi non si può stare senza stender la mano a coglierne e metterli nel portafogli a ricordo della salita. Dal Trattore alla cima ci vuole un’ora buona secondo la robustezza dell’Alpinista: la cresta del Pisanino dà appena passo per due persone, in certi luoghi non può passare che uno solo. — Il versante di ponente è ripidissimo e impossibile ne è l’ascensione: son roccie a perpendicolo, liscie, grigiastre; qualche cespuglio o arboscello sbuca fuori dai crepacci. La veduta di lassù è assai estesa e svariata; da nord-ovest, al nord, e al nord-est l’occhio spazia sull’Appennino, la Garfagnana e la Lucchesia: però la Tambura (1875.m), il Garnerone (1800m?), il Sagro (1860.m), il Pizzo d’Uccello (1874.m) troppo vicini ed alti limitano la vista al sud-ovest. — L’Al-