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102 illustri italiani


Il Monti ravvisò l’impresa unicamente come arte; sentiva di poter tradurre con elegante purezza un poeta così semplice, così chiaro, che mai non si è arrestati da una difficoltà nel capirlo; tradurlo in modo che potesse leggersi come originale.

Il Monti sapea di greco poco più in là dell’alfabeto; ma aveva sotto mano le versioni precedenti in latino e in italiano; oltre che Ennio Visconti, il Lampredi, il Foscolo, il Mustoxidi, il Lamberti1 gli diedero pareri, coi quali prima pubblicò, più tardi corresse la sua traduzione. «Meglio una bella infedele che una brutta fedele», dissero gli arguti; in fatto egli poeta aveva inteso il poeta più che altri non vi giungesse colla cognizione della lingua; più felicemente affrontò l’enorme difficoltà di concordare la lettera collo spirito, la sostanza colla forma.

Giacchè ad Omero fa naturale riscontro Erodoto, epico questo alla guisa che quello è storico, si confronti la prova che fece il Mu-

    mio discreto amor proprio. Sensibile alla lode spontanea che mi venga da un uomo giustamente lodato, ho sempre sdegnalo di procacciarmele colle officiosità della politica letteraria. Accolgo con gratitudine gli avvisi e le censure stesse; esposte colla dovuta decenza, pronto a correggermi o a difendermi con urbanità. Degli oscuri e malnati sdegno le lodi e non curo i biasimi, e ho la vanità di vendicarmene con assoluto silanzio....».

  1. Luigi Lamberti, di Reggio, era stato presentato a Roma da E. Q. Visconti al principe Borghese, del quale cantò le piccole vicende e le magnifiche ville. Dotto senza immaginazione, scrive puro e insipido come l’acqua. Fece un’edizione d’Omero coi tipi del Bodoni, sul che fu fatto quest’epigramma:

    Che fa Lamberti
    Uom dottissimo?
    — Stampa un Omero
    Laboriosissimo.
    — Commenta? — no.
    — Traduce? — oibò.
    — Dunque che fa?
    — Le prime prove passando va,
    Ed ogni mese un foglio dà,
    Talchè in dieci anni lo finirà,
    Se pur Bodoni pria non morrà.
    — Lavoro eterno!
    — Paga il Governo.

    Quando lo presentò a Napoleone, questi apertolo, — È greco! (esclamò). Perchè occuparvi delle cose e delle persone antiche, anzichè delle attuali?» Il Lamberti restò mortificato, ma Napoleone lo ricompensò di 12,000 franchi.