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il perfezionamento morale, elevando ad occupazioni, cui l’uomo non potrebbe essere avvicinato dalle idee esibitegli dalla fortuna e da’ suoi primitivi bisogni; e provocando l’attenzione coll’agevolare l’intelligenza delle cose difficili, ajuta ad una più raffinata istruzione. Le leggi del gusto si fondano sulla derivazione delle idee intellettuali dalle sensibili: suoi mezzi sono approfittare della naturale inclinazione che spinge gli uomini ad amar le facili e piacevoli sensazioni; ond’è che il gusto precedette sempre la scienza; e le arti belle sono nell’ordine del perfezionamento morale quel che i fiori negli alberi: poco durano, ma cadendo lasciano il frutto, che senz’essi non sarebbe fecondato.

Così la sentiva il Romagnosi, ed era a vedere come applicasse le leggi del gusto alle belle arti, principalmente all’architettura, nella quale sapeva disegnare un capitello, che teneva del nuovo senza uscire dal corretto, ed un arco di vôlta, che, senza scostarsi dal centro tondo, variava la monotonia coll’aggiungervi quel non so che, nel quale sta il bello, e che i Greci conobbero a meraviglia.

E gli darà gloria certa l’aver sempre consociate le varie scienze; le dottrine giuridiche applica all’economia pubblica e svolge nella filosofia; morale, politica, economia, giurisprudenza, filosofia, connette e coordina per cercare natural fondamento ai diritti umani e alle loro garanzie.


XIV.


Non può dirsi che o nelle Università o nei tribunali facciasi ora grand’appoggio sulle opere sue, più lodate che studiate, più citate che lette; e l’assetto de’ tempi sottentrati ci persuade a badarci di preferenza su quella che altre volte si negligeva, la Scienza delle Costituzioni. Era il momento che la Santa Alleanza avea, comunque sia, raffazzonata l’Europa, sottraendola alle interminabili guerre e alle innazionali invasioni dell’Impero, e volendo assicurare le libertà nuove, compromesse dalla rivoluzione coll’esagerarle. Per tutto discorrevasi di popolo e di costituzioni, e l’esempio della Carta conceduta alla Francia era invidiato da tutte le nazioni. Allora il Romagnosi pubblicò anonimo, Della Costituzione d’una monarchia nazionale rappresentativa (1815).

Per lui Costituzione è «la legge che un popolo impone a’ suoi