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126 Italia e Grecia

aspettavi e che non giunse? Ah sì, finalmente! Ma il pensiero troncato lì, povero Romolo, non lo finirai. Poche ore dopo era cadavere. «Oh il mio Spartacuccio! Spartacuccio mio!» furono le ultime parole.

Ecco Antonio Pini di Arezzo, gentil sangue toscano, il primissimo a cadere di una palla in fronte. La sposa adorata e due vezzosi bambini lo vanno or chiamando per la casa deserta. Una muta imagine e un ricordo di gloria... null’altro più resta di un idillio d’amore.