Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/43

tecasiùo ^ essendosene invogliato il celebre abate Desiderio del suo viaggio fiitto in Amalfi nel 1062, allorcbè venne per comprare serici drappi che regalar volea all’imperador di Germania Enrico IV. (i) — La chiesa adtinqUe a quattro navi a croce greca offre la più superba prospettiva. La navata di mezzo ha 18 pilastri di marmo. L’intiera sua ricostruzione e decorazione si ripete dal generoso cuore dell’Arcivescovo M. Bologna patrizio Napoletano, d’indelebile memoria fra gli Amalfitani. La soffitta in legno di finissimo intaglio e dorata’, la maravigliosa e duplice covertura del tetto, la pila di durissimo porfido pel Battesimo, ( pezzo rarissimo ), il ricco e magnifico pallio di argento massiccio squisitamente risaltato, il busto di s. Andrea dello stesso metallo, non che marmi, colonne y suppellettili e tutto ciò che di notevole si osserva ] ricorda il benefico e generoso cuore di quel provvido pastore, il quale non li^^ mitandosi a tante ricche e magnifiche largizioni a prò della chiesa volle ben anche sopraddotarne con rendita la manutenzione delle opere. Gli Amalfitani in pruova d’amore e di gratitudine innalzarono neirala sinistra della chiesa una gran lapide, la quale tramanderà ai secoli remoti la pietà d’un si gra^d’uomo: noi la riporteremo in nota per curiosità del lettore (2). (1) Aimonf. Croa. Cassin. lib. 3. cap. 19. Desiderlus perrexU Amalphim. • •, yidit tunc aeneas pòrtas Amalphitani Episcopi jt qaae cmn illi placuissent, mox mensuram portarum ecclesiae veterit Gonstaiitiiiopolim misit; ibique illas pulcherimas fieri curayit. (a) Hotpes accede: Quidquid magaifici in hac Divi Andreae Basilica itapens adspicis, munificae beneficentiae D. MichacUs de Bologna nobolis Neapolitani dim Clerici Regularis Theatini, postea Tsemiensit Epiacopi, nunc yigilantissimi Archiepiscopi Amalphitani mirificuni est opus. Temphim hoc vitiquay ac inordipata dispositioae coustru