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9» Ciò mena a credere che l’imperaclore d* oriente ed ì suoi ministri poca influenza aveano in questi luoghi. D^ al» tronde noi non abbiamo nessuna memoria, cbe il Doge d’Amalfi avesse pagato alcun tributo, o fusse stato neirobbligo di prestare col suo popolo qualche omaggio o qualche servigio egli Augusti bizantini. — Perlocchè è da supporsi che gii Amalfitani affin di conservarsi nella loro indipendenza, mostravano di voler esser soggetti al Greco Augusto, che per la lontananza e per la debolezza non era nelle circostanze d’imporre sopra di essi. Bisogna essenzialmente premettere, che i calcoli Cronologici di que’ tempi imbarazzano di molto la patria letteratura. Le carte notariali di quell’epoca in Amalfi non portano la data delF era volgare, ma quella del ducato, e dell’indizione; e queste sovente trovansi sbagliate per fallo di coloro che T hanno trascritte. Poi bisogna vedere a quale anno delP e. v. risponda Y indizione che si vuol conoscere. Né ciò è tutto: un maggiore imbarazzo incontrasi nella serie de’ Capi della repubblica; poiché quando un Doge col figlio avea piìi anni regnato, allora i Curiali sovente dimenticavansi distinguere gli anni dell’associazione del figlio, dagli anni del ducato del padre, e segnavano soltanto quest’ultimo facendolo valere per entrambi. Dopo tale avvisamento giungiamo a tessere la serie cronologica de’ Capi della famosa repubblica amalfitana, esponendone i festi e le vicende accadute sotto al di loro governo. Gli Amalfitani scioltisi dalla dipendenza, sotto alT impero del greco Augusto Teofilo istituirono al dì i settembre