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costituzione fisica del territorio d’assab. 25

polata da scarso tribù quasi selvaggie, che assai facilmente cederebbero il luogo a colonizzatori europei.

Sbarcando sul territorio d’Assab, mi trovai a tutta prima su di una pianura arenosa leggermente ondulata, la quale altro non è che una spiaggia emersa. In questo punto, come in tutto il littorale africano del Mar Rosso, si palesano ad ogni occhio veggente testimonianze irrecusabili di lente oscillazioni del suolo, e sopratutto di un recente sollevamento, in virtù del quale il mare si è ritirato, lasciando allo scoperto tratti più o mono estesi dei suoi bassifondi. Le isole della baia d’Assab, tutte o quasi tutte quelle dell’arcipelago di Dahlac, ripetono evidentemente l’origine loro dal medesimo fenomeno. Tali lenti movimenti del suolo sono intimamente connessi col vulcanismo, della cui passata attività, non ancora del tutto cessata, le rive del Mar Rosso portano evidenti segni 1.

Su quelle aride sabbie vegetano solitarie, o in piccoli boschetti, rachitiche acacie dal tronco bitorzoluto, dai rami spinosi, dalla fronda pallida e grama, spesso associate alla Salvadora persica che loro si abbarbica adornandole di una folta chioma d’un vivissimo verde. Frammezzo alle acacie, il dum 2 dal fusto bipartito leva in alto i suoi ciuffi che spandono intorno benefica ombra e frescura. Questa preziosa palma, vera provvidenza per gli indigeni, somministra loro un liquido fermentabile e dolciastro che geme dai tronchi recisi e si raccoglie in appositi cartoccini, contesti colla foglia della stessa pianta; e quel che è più, un frutto buono a mangiarsi, e foglie che, disseccate e divise in lacinie, servono a tessere stuoie 3

In certi luoghi il territorio d’Assab è coperto di grandi masse di una roccia nera scabra e cellulosa alla superficie, che si prolungano fino alla riva del mare. Sono queste colate di lava te-

  1. In tesi generale, credo di potere affermare che lenti ed estesi sollevamenti hanno preceduto periodi di maggiore attività, tanto rispetto ai fenomeni plutonici, quanto riguardo ai fenomeni vulcanici che sono un caso particolare dei primi. Mi propongo di dimostrare in altro scritto la verità del mio asserto.
  2. Hyphœne thebaica.
  3. Secondo le osservazioni del Beccari, le piante più comuni oltre alle accennate sono: una Phœnix, subacaule, una salicornia, una statica, varie zigofillacee, parecchie graminacee, un Cyperus, la coloquintide, un Convolvulus, una o due specie di cassia, un’asclepiadea, una capparidea, una vite.