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84 viaggio nel mar rosso e tra i bogos.

amici Beccari ed Antiiiori, cui avevo promesso una mia visita all’epoca della nostra separazione, divisai di recarmi per pochi giorni a Keren, principale villaggio dei Bogos, proponendomi al ritorno di abbandonare Massaua colla prima occasione propizia, e speravo che questa mi si sarebbe offerta assai presto, poichè si aspettava in porto, per la metà di giugno, un vapore inglese, il quale doveva depositare un carico di carbone e poi partirsene alla volta di Suez o di Aden.

I Bogos, o meglio Bilen, come si nominano da sè medesimi, discendono da una tribù emigrata nel 1600 dagli altipiani del Lasta ed appartengono alla schiatta bellicosa degli Agau (reputati da taluno aborigeni dell’Abissinia), di cui conservano il linguaggio, ancorchè lievemente alterato. Secondo Munzinger, possiedono 20 villaggi ed il numero loro ascende a forse 10,000, quasi tutti dediti alla pastorizia 1. Lejean stima invece che sieno circa 18,000, distribuiti in 17 villaggi 2. Sapeto enumera 25 villaggi Bogos; ma un tal computo, che risale a parecchi anni fa, non è forse più esatto al presente 3.

Questa piccola tribù, ben distinta pe’ suoi costumi e pe’ suoi usi dai popoli limitrofi, possiede una giurisprudenza sua propria, la quale, sebbene non sia scritta, si conserva da tempi immemorabili, passando da una generazione all’altra come preziosa eredità. Il fitha Mogareh, ossia diritto di Mogareh, dal nome dell’altipiano che servì di dimora al fondatore della tribù, fu ampiamente illustrato da Munzinger in un’opera intitolata: «Ueber die Sitten und das Recht der Bogos.» Esso non manca di certe analogie coll’antico diritto romano, nato forse in una società che trovavasi in condizioni poco diverse da quelle degli odierni Bogos e che aveva gli stessi bisogni.

I membri della comunità sono divisi in patrizi (simagile) 4 e plebei (tigré), formando i primi soltanto una terza parte della

  1. Die Deutsche Expedition in Ost-Afrika, Gotha, 1864, pag. 1.
  2. Voyage en Nubie, Le Tour du Monde, 1865, premier semestre, pag. 134.
  3. Sapeto distingue sotto il nome di Sanahit (nell’idioma locale, bel paese) la contrada che comprende i 10 villaggi più orientali dei Bogos, riserbando quello di Bilen alla parte occidentale. Lejean invece impiega il vocabolo Sennaheit per indicare l’intera regione popolata dai Mensa, dai Bogos e dagli Habab.
  4. Lejean scrive questa parola choumaglié.