Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/145


– 136 –

città nell’epoca sannita era tutta laggiù. Poichè di esso non si parla più nell’epoca longobarda, sembra che fosse allora già diruto, distrutto dalle procelle che si addensarono sopra questa città con le irruzioni barbariche, le quali fecero disertare dagli abitanti quella parte più antica di essa. Per la qual cosa non può ritenersi essere quello presso cui fu seppellito Manfredi, contrariamente alla opinione espressa da Isernia.»

Ma se le scritture dell’epoca longobarda si riducono a tanto poca cosa, salvo le molte pergamene che si trovano tuttora custodite nei pubblici archivii della nostra città, e delle quali probabilmente il Meomartini non ebbe occasione di leggere che solo una parte, come mai si potrebbe sostenere, che durante l’epoca longobarda non si sia fatta menzione del ponte rotto? Ma vi è di più. In tutti gli scritti posteriori di poco ai tempi della dominazione longobarda si fa menzione del ponte di Benevento; ma se il ponte rotto non venne mai indicato con un nome speciale, perchè dobbiamo ritenere che gli scrittori non parlino di esso, ma di altri ponti, che furon sempre mentovati con la propria denominazione? E a ciò si aggiunge che gli altri ponti sul Calore di cui abbiamo conoscenza, non esclusi quelli di cui ora esiste solo qualche avanzo, o rasentano quasi le mura di Benevento, come il ponte Lebbrosi, e quello della Maorella, di cui fa menzione il Meomartini, o distano molto da Benevento, per modo che l’espressione adoperata dagli scrittori quasi coetanei del re Manfredi, a cominciare da Dante, che gli avanzi del re Svevo fossero stati seppelliti presso Benevento, non si affa che unicamente al ponte rotto, il quale era posto a breve distanza dalla città.

L’estinguersi con Manfredi la dinastia sveva nel reame delle due Sicilie nocque oltremodo all’Italia intera, poichè contribuì a raffermare per più secoli la divisione e la miseria degli Stati italiani. Nè mai si ebbe nel medio evo, nè appresso sino ai dì nostri altra sì bella opportunità di raccoglierla sotto un solo governo.

E infatti se i papi mostrarono maggiore animosità con-