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povertà (Virgilio, egloga II) E in quanto poi alla inaudita crudeltà dei coloni verso i nativi abitatori essa è descritta egregiamente da varii scrittori latini. (Lipsio, de Magnitudine Rom. lib. 1. cap. 6). Ma oltre le colonie i Romani fondavano i municipii, le prefetture, e le città federate di cui discorrerò brevemente.

Si diceano Municipii quei luoghi o città, i cui abitatori, quantunque forestieri, erano ammessi alla cittadinanza romana: però senza la facoltà di dare i voti, e di ascendere ai magistrati. Laonde i cittadini dei municipii aveano due patrie: quella in cui sortirono il nascimento, e l’altra che conferiva ad essi la cittadinanza. (Cicerone de leg. II,Ausonio).

Lo stato delle Prefetture era anche peggiore di quello dei municipii, dacchè ai loro abitatori si spedivano con pieno arbitrio dalla stessa Roma i prefetti. E con tale forma di governo intesero i Romani di punire le città che si dimostrarono le più ritrose a trarre in loro aiuto con uomini e vettovaglie, e proclivi alla ribellione. Grande fu il numero delle Prefetture in Italia, e anche nelle colonie il Distretto spesso avea nome di Prefettura; sebbene anche allora il Prefetto fosse nominato non da Roma ma dalla Colonia. E talvolta soleano chiamarsi Prefetture anche i luoghi che aveano un loro municipale governo, e in questi casi è probabile che la città fosse municipio, e che un Prefetto governasse il paese all’intorno.

Festo ed altri autori affermano che vi furono due diverse specie di Prefettura: all’una si mandavano i Prefetti dal popolo Romano, e all’altra erano spediti dal Pretore di Roma. Inoltre non è da omettere che allorquando le colonie, e massime le città municipali, non serbavano la data fede erano talvolta mutate in Prefetture, e fatte segno a durissimo governo per punirle della loro fellonia, e per tal modo esse perdevano tutti i loro magistrati, salvo quelli che sopraintendevano ai sacrifizii e alle feste.

Si notavano infine nella grande varietà delle condizioni politiche dei popoli del mezzodì d’Italia alcune città che assunsero il titolo di libere e confederate, le quali godevano