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delle gesta di Zotone in quel tempo, egli è per lo meno assai probabile che nell’anno 577 i longobardi invadessero la Campania, ove ad un tempo insieriva il duplice flagello della peste e del caro dei viveri, e che facendo lor pro delle misere condizioni di quei popoli riuscisse facile ad essi di conseguire la spontanea dedizione di molte castella assai bene munite.

Nel decembre del 581, i longobardi cinsero d’assedio la vasta e quasi inespugnabile città di Napoli, da cui furono astretti tra non molto a levare il campo, sfiduciati di poterne mai acquistare la signoria. E anche con varie città della Campania tornaron vani gli iterati sforzi dei longobardi per ridurle alla loro soggezione, intanto che la lotta tra i due popoli confinanti si protrasse a lungo, e non ebbe termine che sul finire del secolo.

In quel tempo fu messo a gran repentaglio il regno dei longobardi per la contratta alleanza tra il re dei Franchi e il greco imperadore Maurizio. Ma i longobardi, fatto miglior senno, disfecero il dominio assoluto dei duchi ed elessero a re Autari figlio di Clesi, il quale fu riconosciuto dallo stesso Zotone. Un tal cangiamento di governo nel regno dei longobardi non impedì a Zotone di mandare a fine altre conquiste, sicché tutti gli altri ducati, di che allora si componeva il regno dei longobardi, non poteano a gran pezza essere uguagliati a quello di Benevento.

La guerra della Campania riarse più siera negli ultimi anni del regno di Zotone, il quale sullo scorcio dell’anno 590 devastò la città di Asina, in cui trovò la morte il santo vescovo Felice, e deve attribuirsi alla sagacia del pontefice Gregorio Magno, se varii altri stati devoti al greco impero, non soggiacquero alla dominazione dei longobardi.

Nell’antica Lucania furono tre vescovi lasciati in abbandono dall’intero clero. E tanto in questa contrada quanto nell’estrema parte meridionale ed occidentale della penisola, i longobardi non serbarono alcuna misura nelle rapine, e nei saccheggi, ma lo stesso non accadde nell’interno dei loro stati, e massime nel ducato di Benevento, ove intesero a