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ultimi tempi di indipendenza 113


che durarono due giorni. L’aiutavano truppe mandate dal governatore della Transilvania sotto il comando del conte Tommaso Cavrioli. Dopo un’anno Radu entrava nel paese vicino per ripagar questo servizio essenziale attaccando Mose Szekély che in qualità di principe transilvano si era ribellato contro all’Imperatore. Guadagnò nei primi di luglio 1603 la gran battaglia presso Corona, e Mosè stesso rimase tra i morti. «E cosci», scrive un’Italiano, che vi fù presente, «piegamo in un tempo a fugire li Hungari delii loro logiamenti, con grande obrobio e paura, inanti al vincitore; che, de 10 milia che erano, non credo che ne siano scampati 3 m. Se vede piena di morti quella campagna». Sette anni dopo Gabriele Bàthory, il quale come vasallo dei Turchi governava la Transilvania, finalemente ripresa agl’Imperiali, entrò in Valacchia, scacciandone Radu e devastando il paese, ma nel suo ritorno vittorioso quest’ultimo ebbe la sodisfazione di vendicarsi del vicino malvagio nella seconda battaglia vittoriosa di Corona (luglio 1611). «Nella mattina della domenica», scrive un Coronese, «i nostri signori magistrati, con tutti gli abitanti che avevano potuto montar a cavallo, andarono incontro al Voevoda ed ammirarono, andando con esso lui, la gran quantità dei corpi caduti. Il Voevoda disse: «Sono troppo debole per aver potuto far questo; non l’ ho fatto io. L’ha fatto Dio, il Signore del Cielo, colla sua invincibile mano». «Ma Radu non trovò dai Tedeschi l’ap-