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e Pietro Busto, Bresciano, il suo musicante, nutrivano in lui la speranza di poter diventar un nuovo «atleta della cristianità». Già nel 1594, dopo che il Papa aveva deputato presso di lui Alessandro Comuleo, il principe transilvano dava il segnale della guerra, in un tempo in cui gli eserciti osmani attaccavano (dal 1593) le possessioni ungheresi della Casa d’Austria.

17. Nel 1593 Michele, fratello di Pietro Cercel, otteneva pagando, secondo il solito, il possesso della Valacchia. In Moldavia aveva ricomprato la sede un figlio naturale di Alessandro Lăpuşneanu, Aron, erede della patria crudeltà. Tutti due i principi rumeni dovevano sostener i Turchi con viveri e danari e, nello stato in cui si trovavano i loro paesi, non potevano più corrisponder alle continue richieste dei loro padroni. Arrischiarono dunque anch’essi una sollevazione, tagliando a pezzi i creditori turchi o sudditi turchi che pretendevano anche il pagamento dei debiti fatti dai loro predecessori e si erano istallati da padroni a Bucarest e Iassy. Aron fece incursioni nel territorio di Chili, Accherman e Bender e potè prender la nuova fortezza turca d’Ismail. Il Valacco brucciava le città osmane su ambedue le rive danubiane e batteva i Tartari che ritornavano dall’Ungheria. Sigismondo, che sospettava la fedeltà di Arone, lo fece menar in Transilvania, — dove poco poi morì, e la guardia ungherese diede a Stefano, detto prima Răz-