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Da riverenza e da spavento mossi
     Subitamente diedero al terreno
     78Le scuri, e al bosco i fuggitivi dossi.

La diva un guardo non piegò nemmeno
     Alle genti, che quinci ivan lontane,
     81Poichè necessità seguita avieno,

E volta al capitano: o cane cane,
     Stanza prepara a tue cene gioconde,
     84Avrai da dimandar spesso del pane.

Per le viscere allor, per le profonde
     Midolle foga di voraci brame
     87Immensa insaziabil gli diffonde.

Parver le gote lì pallide e grame
     Per quella subitana Erinni edace,
     90Che germogliava in lui da cibo fame.

Non era meno la voglia bibace,
     Gran copia vini con vivande agogna,
     93Soggiace a Bacco chi a Cere soggiace.

I miseri parenti per vergogna
     Lo dividean da publico convito,
     96Ed era buona scusa ogni menzogna.