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. . . . la giapezia prole.

Prometeo ed Epimeteo figliuoli di Japeto furono i creatori degli esseri animati. Avendo Epimeteo conceduti tutti i doni di forza e di difesa agli animali e dimenticatosi intieramente dell’uomo, Prometeo, onde supplire, involò a Pallade ed a Vulcano le arti ed il fuoco animatore dell’intelletto, e gliene fe’ dono. ― Platone in Protagora; Eschilo nel Prometeo.


Ivi


Rendimi dunque l’immortal scintilla, ec.

Il poeta segue la dottrina di Platone, favorevole alla poesia, il quale pensava che le anime fossero state distribuite da Dio nei pianeti, donde, per opera di divinità subalterne, scendano ad informare i corpi de’ mortali: e quelle anime che avranno vissuto in terra la vita de’ giusti, ritorneranno dopo la morte a rivivere nell’astro primitivo, laddove le altre passeranno ad animare il corpo de’ bruti, finchè siansi intieramente purgate. — Platone, lib. vii della Repubblica.


Ivi


Colui che strinse ne’ suoi specchi arditi, ec.

È fama che Archimede, prima ancora di Buffon, abbia conosciuto l’uso degli specchj ustorj, di cui si servì per incendiare le navi di Marcello, che assediava Siracusa.


Ivi


Primo quadrò la curva, ec.

* Archimede fu il primo che trovò la quadratura della