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nuto a Milano durante la Cisalpina fu membro del corpo legislativo ed uno de’ più validi oppugnatori della strana legge proposta in favore della poligamia. Trasportato a Cattaro cogli altri colleghi, si occupò in ricerche scentifiche. Di ritorno in Italia fu nominato dell’Istituto italiano. Tra le altre sue opere, pubblicò alcune dottissime illustrazioni filologiche sul testo di Omero delle quali si valse assaissimo il Monti per la sua traduzione dell’Iliade. Morì in Milano verso la fine del 1813.

Tutti costoro, tranne l’Adelasio furono grandi amici del poeta: e l’abate Beccattini, cattivo scrittore di quei tempi, fu ’l miserabile che gli denunciò insieme ad altri molti al commissario imperiale Cocastelli.

V. Apostoli, lettere Sirmiensi.