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VIII.


Domenica scorsa, il diavolo ci mette sempre la coda, proprio quando tutti si sedevano, chi fuori della chiesetta di Ganda, fra i sassi, chi dentro, sulle piccole panche per ascoltare a metà messa la predica, ecco che, da lontano, sulla strada, s’alza un polverio con qualche cosa di candido nel mezzo, e s’ode quel trombettamento tanto abituale in città, che indica l’avvicinarsi di un’automobile.

Quelli che erano rimasti sul sagrato si volgono, parecchi gomiti si toccano, molte faccie si maravigliano, qualcuno sorride e bisbiglia una parola che è ripetuta da mille bocche, e passa storpiata fino alle prime file, promovendo un principio d’esodo, frenato dagli sguardi imperativi del canonico che spiega il vangelo.

Ma ormai l’attenzione è fugata, e, sbirciando nell’interno della chiesetta, io non vedo che delle teste in movimento: sull’altare, fiammeggiati dai