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nojaltri uomini, neppure ne’ colloqui con la coscienza nostra. Eppure, ch’ella ne convenisse o no, che l’avvertisse o no, pure, la passione le si presentava fatalmente, sotto le forme di quel Maurizio, nel quale, prima, ella l’aveva vista così rigogliosa e potente e (come a lei pareva) sublime.

Il signor Salmojraghi scorse, la sua Radegonda non esser, più, tanto giuliva; ed attribuendo questo mutamento d’umore a qualche cagione fisica, forse, all’aria, che poco le si confaceva, richiamato, d’altronde, a Milano, da urgenti affari, abbreviò il suo soggiorno in Napoli, terminandolo meno lietamente assai, ch’e’ non l’avesse principiato. Ma l’aria cambiata non importò cambiamento alcuno nello stato della donna, anzi l’aggravò. Il male era fatto, la ferita era aperta; e, stuzzicata, continuamente, dal pensiero, e non curata in alcun modo, anzi sottratta ad ogni sguardo, naturalmente, doveva inciprignire, ogni dì più. Amava Maurizio. Così era. So quel, che volete dirmi: ma io debbo narrare e non giudicare: per quanto questo amore fosse assurdo, sconveniente, lo amava.

E Maurizio? Pensava tanto a lei, quanto io penso alla moglie dell’Imperiere di Russia. Maurizio perseverava nell’amar l’Almerinda, sebbene, rendiamogli, pure, questa giustizia, per-