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34 Dio ne scampi

Maurizio si lasciò persuadere senza difficoltà da questo discorso, termmato da un bacio, che la mamma li stampò sulla fronte. Erano i primi giorni, appunto, dell’arrivo del reggimento in Napoli. Trovò un bel quartierino a solatìo, primo piano, poco discosto dal quartiere, con vista sopra un ameno giardino, dal quale venivano aure profumate e sciami di zanzare, una voluttà ed un supplizio, nuova dimostrazione, che, in questo mondo sublunare, il bene ed il male son connessi, inseparabilmente. Del resto Maurizio capitava, quasi ogni giorno, sul principio, alquanto più di rado, in seguito, dalla madre; quando all’ora di pranzo, quando la sera, tardi, dopo il teatro; e facevan di gran chiacchiere, insieme: confidenze da una parte, ammonimenti dall’altra, amore dall’una e dall’altra. L’ordinanza, poi, era un continuo andare e venire, da San Pasquale a Chiaja al Corpo di Napoli e dal Corpo di Napoli a San Pasquale a Chiaja; e, ben presto, fu devota più alla signora vecchia che all’uffiziale. La Della-Morte estese su quel giovanotto un po’ del suo affetto materno; era cosa di suo figlio e tanto bastava. Ed il povero confidente, che ci aveva a casa, a Dogliano, là nelle Langhe, in quel di Mondovì, anch’egli una mamma, e l’animo un po’ brancicato ed oppresso dal ruvido tocco della disciplina mi-