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dagli Orsenigo. 21

brigata lì, composta per la maggior parte di giovanotti militari! Si faceva un chiasso! I soli restii, quasi, a parteciparvi, e ne’ quali le franche risate degli altri si attenuavano in sorrisi fugaci, erano l’Almerinda e, per contraccolpo, Maurizio.

– Non che l’Almerinda invidiasse all’amica tanta serenità d’animo, tanta felicità: ma non poteva non rimpiangere di non fruirne anch’essa. Quello spettacolo era, quasi, un’offesa per l’occulto suo stato, inciprigniva la piaga secreta, rinvigoriva gli scrupoli divoratori. La Radegonda non era travagliata da preoccupazioni pecuniarie; non languiva, divisa da’ figliuoli delle sue viscere; non tribolava per alcuna relazione, sul genere di quella, stretta dall’Almerinda con Maurizio, e che non le bastava il cuore di rompere, quantunque ne vergognasse e raccapricciasse. La Radegonda non aveva da paventar nulla; e poteva affidarsi, confidentemente, all’avvenire: non rimorsi, non angosce, non rossori, non insonnii, non paure di sorprese e smascheramento, non sospetto di un doppio senso ingiurioso in ogni parola, a lei rivolta. Essa, invece, povera Almerinda, nessuna pace, nessuna speranza! costretta a disprezzarsi, a vilipendersi! Non avere, nemmanco, il coraggio di sfogarsi con qualcuno! non poter chiedere consiglio a chicchessia! Una confidenza di quella fatta lì, l’avrebbe resa schiava