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dagli Orsenigo. 19

viziatella, questo sì, fin da quando, figliuola unica ed orfana, l’allevava una vecchia nonna; e, poi, idolatrata dal marito. Carina tanto, anche, quella figliuoletta! fanciullaccia, che parlacchiava il meneghino con invidiabil purezza ed era stata registrata, cinque o sei anni prima, quando, ancora, gli Austriaci occupavano Milano, fra’ battezzati della parrocchia di San Marco, col nome di Clotilde, in omaggio alla prima figliuola del Re Nostro, Vittorio Emanuele II.

Il maggiore Salmojraghi volle ricevere il fratello con festosa cordialità; ed invitò parecchi amici ad accompagnarlo sul piroscafo, per condurre a terra i bene arrivati. Ci furono gli Scielzo; ci fu il Della-Morte; e ci fu, pure, Donn’Almerinda. La Radegonda, quantunque abbattuta dal viaggio travaglioso e con gli occhi cerchiati, parve, a tutti, delle bellissime. Le due donne ad abbracciarsi e baciucchiarsi, con mille smancerie, com’è usanza delle femmine tra loro; e, prima ancora di sedere al gran digiunè imbandito dal maggiore, che fu il primo atto sussecutivo allo sbarco, divenute amicone, le s’eran già confidato, reciprocamente, quanto vi era d’ostensibile nella vita e nelle abitudini loro. Del resto, se alla Napolitana importava nasconderne qualcosetta, la Milanese, invece, avrebbe potuto avere il cranio trasparente, in modo che ognuno ne leggesse