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212 Dio ne scampi

prima ed unica della sua sciagura! Ebbene, accettava, rassegnatamente, (che dico?) giojosamente, questo mestissimo avvenire. E sentite, poi, asserire, che chi s’abbandona, al cosiddetto vizio, non cerca, se non il piacere! Ah se sapessero quanta e qual forza di animo ci voglia, spesso, per perseverare sulla via dell’inferno! se sapessero quanto è aspra, quanti doveri e pesantissimi impone! quanto più agevole sarebbe il batter la strada della virtù convenzionale! Eh no! si preferisce soffrire, combattere, esser condannato, da’ buoni e dagl’ipocriti, esser vilipeso e scorbacchiato e sputacchiato, pur di conformarsi a ciò, che la passione ci addita. È da uomini il far così.


XXV.


Per non so quanti giorni, il giovane stette sospeso, tra vita e morte. I consulti si rinnovarono, più e più volte: ma non osavan dare la guarigione se non come una lontana possibilità, nemmanco per una probabilità. Le due donne, la madre e l’adultera, sempre, accanto a quel letto, notte e giorno, giorno e notte, senza prendere più ristoro che un po’ di brodo;