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dagli Orsenigo. 197

commedie! Un duello! Per me, (figuriamoci!) non vuol dir nulla; ma non le vorrei dare questo gusto, d’immaginarsi, che il faccia, per amor di lei. Il fo... per convenienza, perchè, così, mi pare e piace; ma non perchè m’importi di madama Salmojraghi o che abbia la menoma intenzione di disputarla, a chi ne avesse appetito. Per me, se la prenda, pure, chiunque vuole: il ringrazierò, dopo. Ah Dio...» Ed, al nome santo di Dio, appiccò di quegli epiteti profani, che, nella gentil Toscana, plebe e signori sono in uso di aggiungervi, ma ch’io non ardisco trascrivere, per quanto sia mio studio l’esser vero! - «se m’ammazzano, almeno, sarò libero di questo vescicante. E, se ammazzo, sotto pretesto di sicurezza personale, me ne scappo, sino in capo al mondo, in Finisterra, guà! E chiamatemi minchione, se mi fo, mai, più, raggiungere, da questa tribolatrice mia: c’est Vènus toute entière à se proie attachèe. No; Venere, no! qualche erinni, qualche furia d’inferno, qualche Tesifone od Aletto o Megera!»

La Radegonda stavasene ricamando, con un volume squadernato, sott’occhi: una occhiata, al lavoro, quattro, alla stampa; un punto, due pagine. Ed il pensiero suo non attendeva ned al ricamo, ned allo scritto: seguiva il suo Mau-