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non credersi, per quella donna. Era lieto di battersi; e furibondo di doversi battere per lei. Non gli dispiaceva di por la vita a repentaglio; ma gli sapeva duro, assai, di pericolare per tale, di cui gl’importava... quanto a me, ripeto, della mogliera dell’Imperiere di tutte le Russie.

— «Han proprio ragione i Comaschi: Che Dio te scampi e liberi, de pures, de tavan e de formigh; e de la razza di Orsenigh! Ho dovuto incapparci, giusto, io, con questa mala razza! Cosa non mi fa patire, quanto non mi ha fatto scomparire questa brutta jettatrice..» - Oh il dispetto! Passi, anche, la jettatrice: ma chiamar brutta la Radegonda! E quando? quando, appunto, gli si offriva una inezia di dieci da mille, supponendola mantenuta, unicamente, perchè cedesse i suoi diritti su di lei! «Per questa stregaccia, da un anno in qua, che non soffro! Ed, ora, per lei, o ammazzare un perfetto gentiluomo; o quel, ch’è più probabile, farmene ammazzare io! E qua, in Toscana, non è come a Napoli; qua, le leggi si rispettano, si eseguono. Dopo, avremo un processo, pubblicità, condanna; e, poi, consigli di disciplina! uff! Ah, che perdizione, le femmine! E, per giunta, bisogna nasconderle ogni cosa: sennò, che scene, che pianti, che