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e grazie anticipate! e ci sarà, anche, la mancia. Va behn! ma cosa dicevamo? Ah sì, che Maurizio, quantunque indispettitissimo della pensata della Radegonda, che gli ricadeva sulle braccia, non ebbe però, (con quella fiacchezza d’animo!) l’incivil coraggio di dire: - «Questo, poi, no. Tòrnatene a casa. Vattene. Io non intendo, punto, spinger la cosa, tant’oltre.» - Capì, benissimo, che la Salmojraghi non si sarebbe ridotta a casa, anzi si sarebbe precipitata dall’alto del Duomo o nel naviglio; capì, che bisognava curvare il capo e scontare, per le non sua peccata. - «Lei ha le smanie uterine; e, ne’ guai, mi ci troverò io. Meledetta l’ora, in cui la conobbi! Dice il proverbio

               Che Dio te scampi e liberi
               De pures, de bordocch e de formigh;
               E de la razza di Orsenigh.

Non avevo, mai, capito, com’ora, quanto vero, che i proverbî sono la sapienza de’ popoli. Costei è una Orsenigo. Ogni volta, ch’io la riveggo, m’annunzia sventura!» -

Oh! Se la Radegonda avesse potuto leggergli in core! et indovinare la stizza, il rovello, con cui si rassegnava alla non ambìta felicità d’averla tutta per sè. Sempre! Forse e senza forse, si sa-