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112 Dio ne scampi

— «Ora, è geloso? S’accomodi! Bel modo di mostrarmi stima. Che me ne preme?» -

— «E qui, dammi retta, figliuola mia; dà retta, a me, che son vecchia ed ho i capelli bianchi ed un tantino più di sperienza del mondo: hai, forse, un po’ torto... Non t’inalberare! lasciami finire! Tuo marito, insomma, se è geloso, mostra di pregiarti. E tu, evita quanto il turba; cansa le false apparenze; fargli ben capire quanto l’ami...» —

— «Io non l’amo, mamma.» -

— «Radegonda! Che sono questi sgarbi! questi dispetti! Non ameresti, più, tuo marito, per qualche insulso pettegolezzo, per qualche disputa da nulla! Cosa c’è stato, fra voi due? Passerà tutto, via.» -

— «Non passerà. Non passerà nulla! C’è, ch’io non l’amo, mamma; io, no. Non c’è stato nulla, non ho niente da rimproverargli, ma non l’amo, gua’!» -

— «Fossi gelosa, anche tu?...» -

— «Gelosa? io gelosa? di lui Salmojraghi? Ma ti pare! Mi faresti ridere!» -

— «Mi sembra, piuttosto, che t’abbia, quasi, voglia di piangere! Via, confidati alla mamma tua. Io ti consolerò. Non può essere grande il male.» -

— «Non c’è alcun male!» -