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voluttà, rimorso, dubbio, paura, vergogna, tutto, tutto ciò, che s’incontra e che può incontrare, a chi s’arrischia per mari burrascosi! Nulla ora, le piaceva più! Non ne aveva gusto, dai più ricchi giojelli, che il marito le comperava, ostentabili; ma quanto avrebbe trionfato di un solo, misero anelletto d’oro, d’un modesto cerchiellino, infilzatole, di soppiatto, da un giovane amato! Onde le bisognasse mentire, arrossendo, l’origine! E, così, di tutto. Perch’ella consentisse a vivere, perchè tutto non le increscesse al mondo, conveniva dare, ad ogni cosa, nuovo valore e nuovo contenuto. Come poteva farsi? Amando.

Tutto questo il sentiva, nol pensava. Certe cose, chi le prova, non può, freddamente, ragionarle; ma ne ha, d’istinto, una percezione confusa, torbida. Nessuno pone, a sè medesimo, alcuni quesiti, con franchezza; nessuno risolve, a sangue freddo, di commettere ciò, che un pregiudizio annoso, che l’educazione religiosa, che la morale chiaman peccato, cattiva azione, turpitudine, delitto. Ohibò! quando si vuol fare una siffatta cosa, se ne rivolge altrove il pensiero; ma le si cammina incontro. La donna, sempre, ferma a non far, più, un passo innanzi, una concessione fa, pure, ogni giorno, un nuovo passo, una nuova concessione, giurando, a sè stessa, che sarà l’ul-