Pagina:Il vicario di wakefield.djvu/87

78 il vicario di wakefield.

abbaglio sul conto di lui, perchè in molte occasioni ei mi parve il più compíto gentiluomo ch’io conoscessi. Dimmi, Sofia, ti ha egli data mai la menoma prova d’affetto?” — “Ah! caro padre, i suoi parlari furono sempre giudiciosi, modesti ed ameni; del resto, io non mi accorsi mai di nulla. Una volta mi ricordo d’averlo udito dire, ch’egli non sapeva d’alcuna donna la quale avesse fatta stima di un uomo d’aspetto povero.” — “Figliuola mia, questo è il solito lamento degli sgraziati e degl’infingardi. Ma tu, ben educata qual sei, pesi saviamente codesta genía, nè ignori che sarebbe folle chi attendesse la propria felicità da un uomo che fu sconsigliatissimo economo de’ suoi beni. Tua madre ed io abbiamo la mira a qualche cosa di meglio per te. Il verno prossimo tu ’l passerai probabilmente in città, e n’avrai agio di fare una scelta più prudente.”

Quali si fossero in quest’incontro i pensieri della Sofia, io non ardirei indovinare; ma in segreto il mio cuore andava lieto del veder lontano un ospite che a non poco timore destavalo. Sentiva io rimorso in vero d’aver tradita l’ospitalità; ma lo acquietai con belle e colorate ragioncine, le quali mi contentarono, e mi posero in pace con me medesimo. Le angustie della coscienza dopo il fallo son presto vinte, perch’ella è una codarda che quando non ha forze bastanti per prevenire il delitto, neppur lo danna dappoi; come quella che rade volte a tanta giustizia aggiunge.

CAPITOLO DECIMOQUARTO.

Nuove mortificazioni, e prova, che i mali apparenti possono essere beni reali.

Poichè l’andata delle mie figliuole alla città fu stabilita, il signor Thornhill cortesemente promise voler egli