Pagina:Il vicario di wakefield.djvu/74


capitolo decimoprmo. 65

signor Burchell, ch’era uno della brigata anch’egli, studiava ogni maniera d’innocenti spassi affinchè l’allegria si protraesse; e propose tra quella gioventù che si giocasse a mosca cieca. La moglie mia anch’ella si lasciò indurre a prender parte in quel trastullo; e a me ciò non dispiacque, parendomi che non la fosse poi tanto vecchia. Il mio buon vicino ed io stavamo intanto adocchiando da un canto la brigata e ridendo d’ogni giuoco; e tratto tratto ci scappavan di bocca le lodi della destrezza nostra di un tempo. Finita la mosca cieca, si giocò a guancialin d’oro, poi agli spropositi, e da ultimo alla pianella. Siccome egli è facile che molti non sappiano che sia questo passatempo antichissimo, gli è necessario avvertire che a questo giuoco la brigata si distribuisce tutta per terra in cerchio. Una sola persona sta ritta nel mezzo, ed ella deve acchiappare una scarpa che gli altri fanno intorno passare velocemente dall’uno all’altro per di sotto il garetto, appunto quasi come il tessitore la spola. Essendo in questo caso impossibile che chi è in piedi tenga occhio ad ognuno, la bellezza del giuoco consiste nel dargli una percossa col calcagno della scarpa dove egli meno si possa difendere. In cotal guisa stava in mezzo al cerchio la mia figliuola maggiore, ricevendo percosse, tutta rossa in faccia, sganasciandosi per le risa e menando schiamazzo dei colpi falliti con voce da assordare un cantambanco; quando ogni cosa va sossopra, si grida che vien gente, ognun domanda chi sia, ed entrano in camera le due nobilissime nostre amiche madama Blarney e madamigella Carolina Guglielmina Amalia Skeggs. Ogni descrizione verrebbe meno a voler dire quanto ci accorasse quel nuovo disgusto. Ahi sciagura! esser vedute da gentildonne di tal raffinato intelletto in atteggiamenti tanto volgari! Già non si poteva aspettar di meglio da un trastullo così villano suggerito da un Flamborough; e per alcuna pezza stemmo sbalorditi, muti, immobili come sassi.