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IL PODERE



I.


Nel millenovecento, Remigio Selmi aveva venti anni; ed era aiuto applicato alla stazione di Campiglia. Da parecchio tempo stava in discordia con il padre e non sapeva che al suo piede bucato da una bulletta delle scarpe era ormai venuta anche la cancrena.

Invece, credeva che stesse meglio; senza sospettare che, se non gliene facevano sapere niente, volevano tenerlo lontano da casa più che fosse possibile.

Ma una sera ricevette una cartolina dal chirurgo che lo curava; nella quale era scritto che la malattia non dava più da sperare.

La fece leggere al capostazione; ed ebbe il permesso di partire subito, con il diretto che era per passare. Arrivò alla Casuccia la notte: tre miglia da Siena, fuor di Porta Romana; e trovato l’uscio aperto, entrò nella

Tozzi.Il podere. 1