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di Maura, nella marea della sua capigliatura lussureggiante.

Un giorno Mario gli disse, davanti alla donna:

— Le cose più evidenti non le vediamo mai subito. Sai che donna Maura sarebbe un'attrice di prim'ordine sulla scena muta?

Franco parve prendere in ischerzo l'osservazione.

— Beh, cosa c'è? Vorresti portarmela via?

– Oh no, no. Osservo solo che potrebbe diventare una diva di primissimo ordine. Peccato che vi amiate, ragazzi miei!....

Gli occhi di Maura luccicarono.

— Credete che riescirei?

— Ma certo. Quando si ha una testina come la vostra, una sagoma come la vostra, e una così naturale eleganza e libertà di movimenti, non si può temere il controllo con nessuna Bertini e nessuna Hesperia di questo mondo... pellicolaio.

Franco si fece serio.

— Ti prego di abbandonare questo argomento, Mario. Non mi piace. Sai bene che non potrei sopportare che Maura cadesse tra le vostre grinfie.

– Eh già, sei geloso, vecchio mio. E allora non parliamone più.

Invece se ne riparlò — ogni giorno e con insistenza.