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prio equilibrio per qualche attimo di divina passione. Viene il momento, per tutti, in cui ci si accorge che non è la gioia che si cerca, che non è il quieto vivere, che non è la felicità: ma la vita.

La vita con le sue alternative e le sue incoerenze; la vita bella, la vita aspra, la vita tragica, la vita peccaminosa, la vita generosa. Sentirsi vivere in modo totale: sentire che tutti gli organi e i congegni della nostra individualità sono messi in moto e funzionano: che non esiste una parte qualunque di noi che resti inerte, arrugginita, dimenticata. Se un arresto si verifica in una rotella del meccanismo, bisogna subito ricercare il guasto e ripararlo. Ma per riparare bisogna possedere i ferri del mestiere. Bisogna conoscere alla perfezione l'organismo. E chi può dire di conoscere sè stesso alla perfezione? Se ciò fosse, non vi sarebbero più scontenti, depressi, pessimisti, onanisti.

In ogni modo Franco era riuscito a scoprire il motivo della sua insoddisfazione. Franco era molto intelligente. Soltanto, egli non seppe e non volle far nulla per riparare la falla del suo individuo.

Giudicando insufficente Maura e inaccessibile Glorietta, egli comprese che era proprio l'amore che gli mancava, l'amore completo, l'amore con occhi veggenti e con chio-