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L'indomani, nell'avviarsi alla casa di Maura, Franco si ricordò ad un tratto che proprio in quell'ora avrebbe dovuto fare la sua seconda visita a Glorietta. Si ricordò di questo, e si fermò un momento esitante.

Era precisamente davanti al Castello: Glorietta abitava in via Palestro, e per andarci bisognava volgere a destra: Maura aveva il suo villino sul viale Cavour, cioè dalla parte sinistra. A destra o a sinistra: il bivio.

Con un'ipocrita mossa con cui tendeva a giustificarsi davanti a sè stesso, finse di sentirsi trascinato dalla parte di Glorietta, e si incamminò per Corso Giovecca; poi, come per obbedire ad un ragionamento, tornò indietro e infilò risolutamente il Viale Cavour. Voleva darsi ad intendere di preferire colei che rifiutava l'amore, e invece marciava verso l'amore quasi per sfidarlo con una sicurezza che non possedeva affatto.

Per via, le immagini delle due donne gli camminarono al fianco parallele, guardandosi come due nemiche, minacciando colui che, nel mezzo, non aveva una opinione troppo decisa. Ma quale contrasto fra quelle due personalità, che erano come il simbolo di due tendenze opposte, di due concezioni diverse del mondo!