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— Compagnia, ispezion'arm!

Gli Arditi portarono il fucile a crociat'et, aprirono il cane, guardarono nella cassa della carica, poi all'imboccatura, e ritornarono a crociat'et.

Il Capitano passò lentamente in rassegna le due file di soldati, guardò in ciascuna delle canne, con tutte le regole della Piazza d'Armi, come se un Generale fosse lì in attesa, poi comandò:

— Compagnia, pied'arm!

Con movimento sincronico i fucili furono richiusi (nemmeno una cartuccia nel caricatore!) e portato d'un colpo secco al piede. La voce del Comandante gridò ancora:

— Per sfilare in parata, Compagnia avanti, marc!

E i 54 superstiti di una battaglia furiosa e sfortunata, i resti della Compagnia della Morte, laceri, feriti, zoppicanti e deformati, ma col volto fisso in alto, alle vette alpine inazzurrate di gloria, fieri e invincibili, pronti a morire anch'essi fino all'ultimo uomo ora che vincere non era più possibile, sfilarono in parata, per due, in perfetto ordine, a passo cadenzato, secondo il Regolamento prescrive, davanti al Capitano che, a capo scoperto, la mano destra orizzontale alla fronte, la sinistra verticale lungo la costa dei pantaloni, salutava militarmente.