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Franco rispose:

– Già, che fortuna!

Poi si chiuse in camera sua, e vi rimase molto tempo.

L’indomani cominciò le visite al Distretto.

— C’è nulla?

— Nulla ancora.

Ogni mattina così.

*

Dopo tre giorni Glorietta rispose.

«Mio caro amico,

Ahimè, quale enorme responsabilità mi avete addossata! Io non immaginavo, facendovi quelle domande innocenti, che avrei deciso de vostro destino. Io vi credevo già mobilizzato e non sapevo che avreste potuto scegliere. La vostra sublime decisione mi riempie di sgomento e di orgoglio. Sgomento per ciò che ho fatto io, orgoglio per ciò che starete per fare voi. Sento nel vostro linguaggio il fremito delle grandi anime che stanno per spiccare il volo verso l’immensità. Voi mi fate sentire quanto io sia piccola vicina a voi. È a causa di questa piccolezza, che io oso per una volta sola, per un attimo solo, chiedervi: Amico, avete pensato bene a ciò