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fronte, le venne incontro con un sorriso consapevole.

— Come mai questa visita? È accaduto qualcosa?

– Sì, è accaduto che... Scritturatemi!

Mario fece un salto indietro, ma si rimise subito in equilibrio.

— Ah? È dunque deciso?

— Decisissimo.

— E Franco?

— Accetterà il fatto compiuto.

— Credete?

— Credo. D'altronde io voglio così, e nessuno mi può impedir nulla.

Mario la prese dolcemente per mano.

— Venite con me.

Attraversarono in silenzio un cortile, passarono sotto un colonnato di legno, entrarono in un piccolo studio pieno di luce e di fiori. Lo studio di Mario.

— Sedetevi.

Maura sedette, un po' commossa per la sua decisione, fulminea. Mille visioni, mille prospettive le balenavano nella testa: vedeva confusamente le conseguenze più complicate del suo gesto.

Mario tirò la tenda davanti alla vetrata. Lo studio rimase in una penombra dolce e sensuale. Poi il direttore artistico sedette al suo posto, davanti allo scrittoio.