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32 IL LIBRO DEI VERSI

Vider per la campagna
La magica montagna
E con gioia rubesta
Ne distaccâr la cresta.

Piombasti e fosti Venere.
Fra citaredi e schiavi
Per te strisciò la polvere
Il folto crin degli avi;
Avesti ara e ghirlande.
Sacerdotesse blande,
Languide danze e fumi
Di roghi e di profumi.
 
Se ti vedeva il libero
Motteggiator d’Egina
Che il genio avea del fäuno
E la barba caprina,
Per te molceva il riso
Del suo beffardo viso
E in dorica melòde
Sciogliea sull’arpa un’ode.
 
Poi t’ebbe Roma, emporio
Di statue e di colonne,
Teatro allor di Veneri
Com’oggi di Madonne,