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164 LEGGENDA SECONDA
Tutto d’or, tutto sole? e’ vi ricorda

Come in mezzo a quell’orgia scatenata
Orso uccidesse un verme? - È da quel giorno
Un secolo trascorso e ancor vive
Quel verme ucciso: Vermis non morietur.
Il verme non morrà; morrà il leone,
Morrà l’uom, morrà l’aquila, ma il verme
Vivrà in eterno. Dal reciso capo
Vegeterà più gonfio il circolare
Lombrìco freddo; ei raffigura il tempo,
Si logora e rinasce. Il verme d’Orso
Si trascinò colla sua tronca testa
Fino al suo covo, e là visse cent’anni
Sotto la terra; ma ne l’ora istessa

Che Orso fu morto, cominciò un vïaggio.





Il refolo buffa - in rabida zuffa - col mare lontan,
E l’irta tempesta - inzacchera e pesta - lo squallido pian.
Sull’umile biche - le brune formiche - errando sen van
E in trepida foga - più d’una s’affoga - nel giallo pantan.

E sera e mattina
Un verme cammina.