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battaglia campale. 71

— «Vorrei poter dir , vorrei poterlo,» interruppe il medico inglese, ma non posso; sono costretto a convenire che non potrà muoversi di qui per molti altri giorni ancora.»

Sir John mandò fuori un sospiro, e il lieve raggio di sole apparitole in faccia, svanì.

— «Tutto questo,» seguitò Antonio, «accadeva sabato nel pomeriggio. La domenica mattina di buon’ora trovai la malata tutt’altro che bene, irrequieta, assetata, con labbra aride, insonne, eccitata assai, e col polso a centoventi pulsazioni al minuto. Non esitai un momento, e...»

— «Le cavaste sangue, naturalmente,» suggerì il dottor Yorke.

Sir John in questo momento si sentì spinto ad odiare il suo connazionale.

— «Sì, le cavai sangue,» soggiunse Antonio. «Avreste fatto altrettanto?»

— «Necessariamente: i sintomi lo esigevano imperiosi.»

— «Alle sei pomeridiane la febbre era diminuita; e stamane, dopo riposata bene la notte, sparita affatto. La malata, come voi dite, va in modo soddisfacente, quanto potevasi aspettare. Ora non ho altro ad aggiungere,» conchiuse l’Italiano.

— «Ed io,» disse il dottor Yorke con una vivacità diretta a calmare la giusta irritazione del dottor Antonio, e a condurre sir John a comprendere la necessità di riconoscer in qualche modo i servizii prestati, — «ed io non ho altro a dire, se non... proseguite, e prosperate come avete cominciato.»

— «Vi ringrazio,» disse il dottor Antonio con alquanta sostenutezza. Poi, volgendosi a sir John, aggiunse: «Spero che siate soddisfatto, signore.» Il Baronetto, non sapendo quasi che dirsi, fece con quanta maggior grazia potè un inchino.

— «Ed ora,» riprese il dottor Antonio levandosi, «mi resta solo a dire che io rimetto la mia malata in mani più abili delle mie, e vi auguro il buon giorno.»

— «Voi non pensate certo quello che dite, mio caro collega,» disse il dottor Yorke, sentendo che tutto era perduto. E il buon uomo era così turbato, che la forchetta con suvvi un pezzo di prosciutto restò sospesa fra il piatto e la bocca; mentre i suoi occhi spalancati vagavano dal Baronetto al bruno viso dell’Italiano.

— «Scusatemi, dottor Yorke, ma io penso interamente come dico. Ho ragioni per me perentorie di agire come faccio. Un medico, per poter bene adempiere l’incarico affidatogli, deve avere la volontà libera da impedimenti, e