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speranza. 109

grembiule, e cominciò a cullarsi su e giù con lievi singulti che esprimevano un’intensa angoscia. La lettera scritta in carattere chiaro e netto, era datata da «Genova,» e segnata «Battista,» in lettere grosse e piuttosto primitive. Diceva così:

«Mia buona Speranza!

«Il mio caso fu portato jeri innanzi al Consiglio di Revisione, e io produssi i miei certificati, dico la lettera del Sindaco di Bordighera, e quella del Curato che voi mi mandaste. L’ufficiale che lesse le lettere, ed ebbe sempre la parola per sè, disse ch’erano tutte sciocchezze, e insulsaggini, e che io poteva ringraziare il Consiglio che non mi dichiarasse contumace — e non mi punisse come tale. Poi scrisse il mio nome in quel che chiamano libro di ruolo. Così ora è tutto finito per me, io sono adesso regolarmente ingaggiato per quattro anni come marinaro al servizio del re. Se fossi stato preso regolarmente, non me ne curerei. Potrei dirvi: «Voi siete giovane, giovane son io. Quattro anni verranno a finire un giorno, — aspettatemi.» Ma sono stato maltrattato, non c’è punto giustizia nel fatto, così io vi assicuro che avranno a trattare con me un cattivo negozio: voglio farla in barba a Sua Maestà alla prima opportunità che si presenti, e provar la mia fortuna in qualche paese migliore ove ci sia giustizia per i poveri come per i ricchi. Così voi non bisogna pensiate più a me, a meno che non vi piaccia pensarci come a un amico partito, perchè tal vi sono, e sarò sino alla fine. Se vi dovessi dire che il mio cuore è proprio spezzato, ciò non servirebbe ad altro che a far più grande il vostro dolore; così non dirò nulla di siffatte cose; solo vi dirò addio finchè rimarremo al di qua della tomba. Ho fatto il possibile per riuscire un buon figlio e vivere nel timor di Dio e della Madonna Santissima. Che pro me n’è venuto? Ho più che voglia di mettermi a giuocare, bere e litigare come molti de’ miei camerati che non pajono star peggio per questo; ma piuttosto meglio. Non serve scriver di più — così Dio vi benedica come faccio io dal più intimo del cuore; e non mi dimenticate nelle vostre preghiere, e pensate qualche volta al vostro sfortunato

«Battista


«PS. I miei doveri alla cara vostra madre Rosa e al buon dottor Antonio. Avevo intenzione di mandarvi la ciocca di capelli che mi avete dato la sera innanzi al mio primo