Pagina:Il diavolo.djvu/306

298 Capitolo decimo

di Spagna; così quelle di molti altri scellerati, pari suoi. Ma i demonii, anche in ciò mutavano modo volentieri. Certi monaci, racconta Giacomo da Voragine, stavano una volta, prima dello spuntar del giorno, sulla riva di un fiume, e s’intrattenevano in frivoli ed oziosi discorsi. A un tratto veggono venir oltre, sull’acqua, una barca piena di remiganti, i quali remavano con grandissimo impeto. “Chi siete voi?„ chiedono essi. E quelli: “Noi siam demonii, che portiamo all’inferno l’anima di Ebroino, maggiordomo di Neustria.„ Udendo ciò i monaci allibiscono di terrore, e gridano: “Santa Maria, ora pro nobis!„ ― “Voi fate bene a invocar Maria,„ dicono i demonii, “perchè era nostro pensiero di lacerarvi e di sommergervi in punizione di questo vostro cicalar dissoluto e fuor di tempo.„ I monaci non se lo fan ripetere, e tornano al convento, mentre i demonii si affrettano alla volta d’inferno.


Del resto i diavoli non si contentavano di portarsi via le anime; ma spesse volte rapivano vivi gli scellerati, anima e corpo. Cesario di