Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu/70


COME IL «MONDO-VERITÀ»
DIVENNE INFINE UNA FAVOLA.


Storia di un errore.


1.

Il «mondo-verità», accessibile al saggio, al religioso, al virtuoso, — esso vive in lui, è lui stesso quel mondo.

(La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, convincente. Perifrase della proposizione: «Io, Platone, io sono la verità»).



2.

Il «mondo-verità», per il momento inaccessibile, ma permesso al saggio, al religioso, al virtuoso («per il peccatore che fa penitenza»).

(Progresso dell’idea: essa diviene più fine, più insidiosa, più imprendibile, — essa diviene donna, diviene cristiana...).



— 71