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la persona dalla gomena; e quel cippo marmoreo eretto in Sturla donde traesti i natali, e dove ordinai che fossero composte in pace le tue ossa onorate, faccia fede ai tardi nepoti della tenera mia gratitudine.

Da Genova fui posto in vettura e condotto in Torino, dove, come infermo, venni collocato in una grandissima casa che sempre echeggia o di risa stemperate, o di urli feroci, o di lamentevoli pianti, o di strepito di catene. Nello stesso albergo rinvenni quei cari amici miei ch’io stimava aver lasciato nella provincia di Lahor; eglino sono sciolti al par di me. I maligni di quel paese hanno forse anche dato il beveraggio alle loro inna-