Pagina:Il castello delle Mollere.djvu/12

12

fiore nel mio orticello subito ne ornava il loro seno, in corrispondenza del grande amore che mi mostravano. E mi ricordo come la Barboretta di Ririno, la quale si vantava d’essere la prediletta, mi diede una ciocca de’ suoi neri capelli, e tenendosi il grembiale in sugli occhi si facea promettere che l’avrei serbata per sempre, e la serbo tuttavia, chè chi vuol vederla, non ho difficoltà di mostrarla. Insomma v’era un corrotto in tutto il paese, come quando ci muore una fanciulla da marito, e tale che il medesimo baccalare da me sì malamente percosso m’avrebbe agevolato il ritorno all’indomane, se si fosse saputo qual via mi avessi preso tra le gambe. Dio vi benedica di