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316 IL BUON CUORE


per procacciarsi più facilmente appoggi -e clientele; che godevano fama di onesti, e rubavano.le sostanze dei pupilli e delle vedove, e ponevano le mani nelle casse pubbliche. Che chiudono il denaro -di tutti; che appariscono persone costumate, mariti rispettosi della virtù --altrui, modi •Incensurabili, ’fedeli, e furono i corturtori della iirrnocerita;furono, non una, ma più volte, adultere... che i ostentavano.’amicizia in volto, detrattori, nemici, dietro le spalle. Ah, sì, tutto quello che fu fatto nel segreto, deve apparire, inesorabilmente apparire. Non ci saranno nè. pretesti- nè scuse. Non resterà nascosto proprio nulla? Nulla! Q-tiale-con•fuei«ae! c-+ ’Quale compiacenza, all’incontro, quale trionfierpei - buoni.! Quanti calunniati -•alzeranno sorridenti la loro fronte,’ quante persone reputate da poco, spre- gevoli, appariranno con una mostra sfolgorante di 91- 35’ 1- virtù; quanti credenti, non e parole, ma colla pace serey-del volto, diranno: e avevamo raiAme gione poi •di - credere come abbiamo- cre di fare r tbm( •abbiamo • fatto! Frdtelli! •vi -sia sempre dinanzi al pensiero questo -giorno. (»p* giorno dr ve.pur i venire, è inevitabilen; il giorno della giustizia: Se fate male, non lusingatevi-di sfuggire i castighi. Se fate bene, non temete la giustificazione. del vostros’bene, il premio eterno --è sicuro. Ife... venite.- -sono-le due ultime parole che Cristo pronuncierà sulla-tee’ra: una è parola -di- maledizione, l’altira è• dii’benedlzione: Ite in ignem eternum, è la parola diimaledizione che Cristo dità• ai malvagi.... • Vettite,-bertedicti. è la parola che dirà- ai, buoni. Pensiamoci •bene: il sentire luna • o. l’altra di queite.parole,• è in’nostro-potere, dipende da noi.., L. V. 4te.:•1514.`* *•

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2t; Mitésta el g’ha Oli gran cioclItuttiudóraa. De Si4tta el g’ha dati baffi’oetKde gatt. La péll de tinta:19.alela de itthiaa. n’encc gris; lusent e trist, propilde matt. El brasc sinister piccol,i malconsciaa, Él par ch’el rosegaa d’on ratt. Superb el portament, ben corazzaa. vorariss -che tutt s’avess d’abbatt. 1, E1 g*ild la g’1u

della distritzion. god a ’l’ed ferii, mor4 awcanton. 1- sta `trista passiOn ’the L’ha traniandada fina a do Nazion De manera che g’hemm pienna reson. Deiciamalla,.. follia icolletti va! FE D ER ICO

Russi

DISCORSO D’, ’APERTURA dell’anno scolastico 1915-16

nell’Istituto dei,Cieefii di ’Milano Ho accettato volontieriTinvito di rivolgervi anche quest’anno alcune parole al principio dell’anno scolastico. E’ una consuetudine oramai• seguita da quasi quarant’anni. E’ q:ierie che al principio dell’anno suoni una i parola che additi-il dovere da compiere, sproni ’ad adempirlo, ne manifesti la bellezza e i lantaggi. E quest’anno •ancor di più. Questo è un anno ecce’zionale. E’ l’anno della gran iguerra nazionale;i speriamoTultima, la guerra the doni alla patria, col valore ’dei suoi figli, i- naturali confini, •condizione indispensabile della sua difesa, della sua, forza e della grandezza futura: un gran fermento-.è in -tutto il paese: tutti sentono che si’ gioca una grande partita: è una pagina storica che si sta scrivendo: tutti provano l’entusiasmo di portare il contingente delle-proprie forze ad una causa, che è la causa -di tutti. Chi può-giocar la partita col braccio,- vola sul campo delle battaglie a dar la propria vita, chi, rimane a casa si centuplica nel preparare quanto è necessario pel corredo e’ l’assistenza dei soldati, specialmente pensando ali freddo che li •attende in mezzo alle nevi delle alte Montagne: è una -gara universale nel preparare giùbboncini, calze di" lana, guanti, passa-montagne. Anche voi vi- sentite rapiti da questo fervore di lavoro pel bene della patria; anche voi, nella misura limitata della vostra condizione, volete portare il contributo dell’opera vostra: --so che gli allie- vi,- grandi e: piccoli, della comunità maschile impiegano più ore al - giorno nel preparare gli scalda rancio; so che le ragazze sono tutte intente nel preparare calze, guanti, capucci di lana, e- ciò con un,.gusto, uno slancio, che a vederlo fa piacere:- godete nel fare, ma, se fosse possibile, vorreste fare ancora ’di più.... Ebbene; io vengo a ’dirvi che questo di più voi. lo potete fare: è di natura diversa di quello che fate adesso, ma ciò che siete chiamati a fare non è di minor valore intrinseco; esso porta un reale vantaggio, rappresenta un esercizio di forza.morale, degno del, maggior encomio e del più grande merito. La guerra ha portato gravi conseguenze; esse colpiscono tutto e tutti, in proporzioni straordinarie, direi,spaventose: c’è il rincaro. dei generi. -alimentari, •il rincaro delle stoffe, il rincaro dei mezzi di riscaldamento. Queste conseguenze, in proporzioni maggiori o minori, si sono. fatte sentire anche nell’Istituto. E’ cresciuto enormemente il costo della carne il costo degli erbaggi. E il carbone? L’anno scorso rosiava 6 franchi al quintale; quest’anno 12 anche di più. L’Onorevole Consiglio, preoccupato da.queste condizioni, per non portare un pericoloso squilibrio