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IL BUON CUORE


rò, egli aveva udèarattére troppo personale per modellarsi,su uno stampo comune come molti altri, e già allora mirava all’originalità, così in politica come in religione. Nel salotto di sua madre, che era frequentato, da uomini di spirito indipendente, egli aveva udito criticare il Governo reale, ed aveva anche udito fare gli elogi delle teorie di Spinoza; ascoltando quei discorsi, egli era diventato panteista e repubblicano. Il giovane Ottone avrebbe voluto dedicarsi alla cari iera militare, ma sua madre preferì di avviarlo alla diplomazia. Così pure ella-non lo secondò nel desiderio. di andare alla Università di Heidelberg; essa preferì di mandarlo,in iina città più tranquilla, e scelse Gottinga tanto più volentieri in quanto che essa provava una viva simpatia per le idee liberali dalle quali erano allora animati molti fra i professori di quell’Istituto. bismarck fu immatricolato studente di scienze giuridiche e politiche il io Maggio 1832 con solenne cerimonia, come allora si usava; e dopo essere stato ricevuto da una Commissione, presieduta da un membro del Senato accademico, firmò un atto con cui si impegnava ad obbedire alle leggi universitarie, a non far parte di associazioni studentesche non autorizzate, a non bere birra, a non battersi in duello, ecc.; si recò poi dal Rettore dell’Università che tornò a raccomandargli di osservare le leggi accademiche, e così fu proclamato juvenis honestissimus e cominciò a frequentare le lezioni della facoltà giuridica che a dire il vero, si trovava allora in decadenza, giacché aveva bensì parecchi professori di fama, ma quasi tutti vecchi. Il giovane prese alloggio nella Rothe Strasse, nel centro della città, ma più tardi si stabilì in un sobborgo, in una casetta del secolo. XVIII che ancor oggi si conserva. Egli era arrivato a Gottinga pieno di eccellenti intenzioni, e durante il primo semestre studiò assiduamente; ma poi si legò in amicizia con tre giovani americani, uno dei quali, J. L. Motley, diventò più tardi valente storico, diplomatico e romanziere, e in compagnia di quei giovani di carattere avventrn:).0 e ardito, Bismarck diventò uno studehnte quale lo dipinge il Motley ((vestito d’una cappa rossa o d’un mantello di velluto turchino, con gli stivali muniti di speroni, henche incapace di montare a cavallo, con l’indice della destra ornato di un grosso anello cori sigillo, una 1:Inga pipa in 1— cca, un portafoglio sotto il braccio. Sulla testa un berrettino coi colori della sua associazione, il ha: une in mano e uno o due bulldog ai tacchi». Il regolamento universitario la sciava agli studenti piena libertà, essi non avevano altro obbligo che quello di farsi inscrivere ai corsi, non quello di frequentarli, e per tutta la durata degli studi non dovevano subire nessun esame. Accadeva così che gli studenti i quali avevano voglia di divertirsi non si recavano mai all’Università, e questo faceva appunto il giovane Bismarck; mentre i pochi diligenti passavano la vita nelle aule universitarie e nella biblioteca. Fra

questi vi era un giovane figlio di contadini della Vestfalia, che di quando in quando incontrava per le: vie di Gottinga il giovane Bismarck; trentacinque; nni quei. due uomini si incontrarono di nuovo, al Parlamento prussiano, Bismarck come Cancelliere, Windthorst come capo dell’opposizione cattolica. Bismarck aveva cominciato a far parlare di sè nel luglio del 1832, quando, chiamato davanti al giudice accademico per giustificarsi di una lieve imputazione, vi si era recato con tanto di cappello a cilindro, con una veste da camera multicolore, calzando. un paio di stivaloni, con una lunga pipa in mano e accompagnato da un grosso alano. Quel costume bizzarro, gli attirrò addosso, non pochi motteggi da parte degli studenti, ed egli ebbe una disputa con quattro giovani appartenenti alla società Hannovera che lo sfidarono al duello; ma poi tutto finì con una buona.bevuta di birra, e il giovane Bismarck fu ammesso come. socio dell’Hannovera, una corporazione che non si-occupavo punto di politica e i cui membri non pensavano ad altro che a bere, a fumare e a divertirsi. Così egli si perfezionò ancor„più in quella. non. intellettuale vita di studente la quale non comportava che tre specie (li emozioni: i duelli, le scommesse e i processi davanti ai giudici. u. niversitari. «Onesti duelli::fra gli studenti. sono una cosa molto sciocca» ----- scriveva’ il -Motley;’ e il suo giudizio - è confermato dalla Storia.,. malgrado che l’attuale imperatore li abbia molto lodati. I -duelli erano proibiti dagli Statuti accademici, ma gli studenti non si curavano di questa proibizione e per il più piccolo pretesto impugnavano le sciabole. Quei duelli, del resto, erano raramente pericolosi; come avviene ancor oggi nella maggior parte delle Università tedesche, gli studenti si battevano coperti quasi tutti da una specie di armatura di cuoio inil)ottito, con gli occhi difesi da appositi occhiali, non avendo. altro di scoperto da offrire come bersaglio al nemico,fuorchè il volto. Al tempo di Bismark questi duelli erano frequentissimi; Bismarck, però, fu da questo punto di vista, uno dei più calmi, e in tre semestri non ebbe che ventotto duelli. In tutti questi scontri si può dire ch’egli fu.molto fortunato, giacchè non fu ferito che una volta sola dal Biedenveg, e il colpo ch’egli riportò al merito fu un colpo sleale; tanto vero che trentaquattro anni dopo, al Parlamento, il Cancelliere dell’Impero rimproverava ancora al deputato Biedenveg quel colpo da traditore, definendolo un vero «colpo da maiale )) Sauhieb. L’Hannovera decise che quel colpo non contava, e Bismarck ebbe il soprannome di «Achille invulnerabile». Un’altra distrazione erano le scommesse; e se ne facevano di tutte le specie, temerarie e pazze addiriteira, come quella che Bismarck stesso più tardi ricordava, di un suo amico il quale aveva scommesso.di saltare col suo cavallo oltre la ruota d’un mulino: cavallo e cavaliere si ruppero rosso del collo.