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210 IL BUON CUORE


cobollo di un óre o centesimo, che si aggiunge in una lettera a quello ordinario, in occasione delle feste natalizie. E questa proposta ha talmente incontrato il favore popolare, che l’inviare auguri senza porre questi francobolli di Natale si considera una villania. Molti poi fanno a gara a chi più ne mette. In sette anni si sono potuti raccogliere in tal modo un milione e duecentomila corone, Bastanti per costruire un sanatorio. Il fiore di celluloide che tutti pongono all’occhiello, il 22 settembre — festa nazionale — costa solo io centesimi. Se ne vendono complessivamente ogni anno quasi due milioni, cosicché sono circa duecentomila corone destinate a costruire dei sanatori marittimi per i bambini, di 3o posti l’uno. Da dieci anni è già in uso. Ma non finiscono ancora le iniziative semplici e meravigliose di Holbell. Ad ogni nascita di bambino — se ne calcolano in Danimarca 18o mila ogni anno — tutti i genitori e, per quelli poveri il Comune, versano una corona. Dopo sei anni, con il capitale formato, si è potuto costruire un sanatorio ove tutti i bambini tubercolotici, dai 6 ai 14 anni, vi sono gratuitamente ricoverati, per quella sola lira versata alla nascita. E pensare che Milano, quantunque non vi siano meno di io.000 tubercolosi, nella sola città, non ha, per i poveri di tutta la provincia, distribuiti qua ed in là, nemmeno 50 letti! I progressi rilevati in Danimarca, sono anche nella Svezia e Norvegia. La Lapponia invece fa eccezione. Fra questo popolo nomade, sporco, che vive in una regione sterminata, in capanne di humus o formate di pelli di foca o di renna, promiscuamente, senza mai lavarsi né spogliarsi, la civiltà, ha portato coll’alcool, un nemico micidialissimo. In ben io anni, da 4o mila, i lapponi sono discesi a 20 mila. L’abuso degli alcoolici, li rende soggetti ad una tubercolosi terribile che li uccide in tre settimane o al più in un mese. Essi si cibano essenzialmente di carne e formaggio di renne. Qualche centinaio di lapponi vivono anche alla costa, ove vendono bambole ed utensili, curiosissimi, fabbricati da loro. Nello Spitzbergen, in quegli enormi giacimenti di carbone, i minatori vivono per ben quattro mesi dell’anno, completamente nelle gallerie interne. Prima erano 270, ma, in seguito allo sciopero l’Impresa ne ha licenziati ben 200. Nessuno è italiano, quasi tutti dei paesi nordici. Fatto incredibile, la tubercolosi non ha finora incominciato la sua opera micidiale. Il carbone, per qualità, si approssima a quello tedesco. La Società per lo sfruttamento di quelle montagne di carbone, fu formata cori capitali svedesi, danesi, norvegesi e degli Stati Uniti che avevano la maggioranza delle azioni. Una volta innalzata la bandiera della Confederzione, gli americani,

senz’altro, dissero che lo Spitzbergen, essendo res nullius, doveva considerarsi terra americana. L’ultima spedizione tedesca, di cui soltanto due membri sopravvivono, sotto la scusa di studi scientifici nell’Asia del Nord, doveva fare delle ricerche diligentissime su quegli enormi giacimenti di carbone, per organizzarne lo sfruttamento. La conferenza, dotta ed attraentissima, nudrita di osservazioni e di dati scientifici, piacque moltissimo. Tutti applaudirono e tii congratularono con l’egregio oratore ed il valente scienziato.


Religione


Vangelo dell’8a domenica dopo Pentecoste

Testo del Vangelo.

In quel tempo andavano accostandosi a Gesù dei pubblicani e dei peccatori per udirlo. E i Farisei e gli Scribi ne mormoravano dicendo: Costui si addomestica coi peccatori, e mangia con essi. Ed egli propose loro questa parabola, e disse: Chi è tra di voi che avendo cento pecore, e avendone smarrita una, non lasci nel deserto le altre novantanove, e non vada a cercare quella che si è smarrita, fino a tanto che la trovi! E trovatala se la pone sulle spalle allegramente e tornato a casa chiama gli amici e i vicini dicendo loro: Rallegratévi meco, perchè ho trovato la mia pecorella che si è smarrita? Vi dico, che nello stesso modo si farà più festa in cielo per un peccatore che fa penitenza che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. Ovvero qual’è quella donna, la quale avendo dieci dramme, perdutane una, non accenda la lucerna e non iscopi la casa, e non cerchi diligentemente fino a che l’abbia trovata? E trovatala, chiama le amiche e le vicine dicendo: Rallegratevi meco, perchè ho trovata la dramma perduta. Così vi dico, faranno festa gli angeli di Dio per un peccatore che faccia penitenza. SI LUCA,

cap. 1 4.

Pensieri. Occorre qui richiamare una circostanza di tempo e di luogo. Non tanto tempo prima — in occasione della festività della Dedicazione del tempio -- Gesù s’era manifestamente proclamato Dio in Gerusalemme colla conseguente risultanza che gli ebrei cercarono — come un bestemmiatore — di lapidarlo. Gesù s’era sottratto alla città incredula ed infedele e s’era portato — precisamente in questo tempo lo troviamo — sulle sponde del Giordano nella Perea dove aveva ricevuto solenne testimonianza da Giovanni Battista, e dove — col ricordo di tale testi