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IL BUON CUORE 31


fisico risentiva un sempre crescente visibile vantaggio da quelle passeggiate.

Però, per quanto non fosse affar suo, Millevoye non potè a meno di notare per la regolarità con cui avveniva, un incontro che attirò la sua attenzione e curiosità.

Immancabilmente tutte le mattine, appena i primi raggi del sole investivano la nereggiante massa del bosco, accendendo luci ovunque potevano penetrare, una fantastica figura si disegnava all’estremità opposta a quella d’onde veniva il poeta; e quella oscura ombra si avanzava sempre più, si disegnava a contorni più precisi, finche strisciando frettolosa vicino a Millevoye, si rivelava per il più splendido tipo di giovane donna, tutta vestita a nero e tutta chiusa in un indefinibile dolore. Il viso, incorniciato nei negri veli che dal capo scendevangli maestosi fino a terra, spiccava con ammirabile contrasto per la sua bianchezza nivea, per le linee d’una dolcezza infinita.

Abbastanza bene incamminato verso la guarigione sua, per potersi occupare degli altri, il poeta di Abbeville non potè resistere alla tentazione di voler conoscere quale mistero nascondesse quella eterea apparizione. Le mattine seguenti venne al bosco più presto e si appostò all’ingresso del medesimo, dove la fantastica figura si delineava, per spiare d’onde veniva, e all’uopo interrogare qualcuno che fosse in grado di fornirgli informazioni. E con sua sorpresa una mattina vide la sua fata uscire frettolosa dal piccolo cimitero del villaggio, e il custode del cimitero, ritto in piedi vicino al cancello, salutare con pietoso inchino del capo la dolente, chiudere, ed affrettarsi egli pure a scomparire prima di essere veduto da nessuno.

Ottimamente: chi poteva dargli la chiave del mistero
era trovato; occorreva soltanto di poter avvicinare quell’uomo e strappargli le confidenze che desiderava. E poco per volta e bellamente intrecciando con lui una tal quale conoscenza amica, e corrompendolo con danaro, un bel giorno fu in grado di penetrare uno dei drammi più commoventi e gentili che si svolgano in un cuore di madre.

La giovane donna che non mostrava più di vent’anni, un giorno già madre invidiata del più bel pargolo che avesse veduto occhio umano, ora struggevasi in un muto inconsolabile dolore, per averlo perduto. Ma dacchè la morte le ha rapito il suo Alfredo, e volgeva ormai il mese, la misera non ha più pace; non piange no, perchè il cuore è impietrito dal dolore; non si corica più a prendere il suo sonno, e sempre l’innamorato pensiero si fissa sopra un tesoro di bimbo, chiamandolo notte e giorno cogli accenti più passionati, più vezzosi e teneri e disperati e strazianti. E da quando la terra del piccolo cimitero di Nogent le ha involato il suo Alfredo, la desolata ha fatto voto di non mancar mai di andare al tumulo del figlio adorato a portargli tributo di fiori, e là inginocchiata sull’umida zolla, chiamarlo con parole che fendono l’anima, e restarvi fino allo spuntare del sole. Il custode del cimitero solo allora ha ordine di chiamarla, perchè inosservata possa riprendere il cammino del ritorno alla sua casa, dove non trovando più ciò che vi aveva di più caro al mondo, il martirio del cuore materno si farà anche più crudele, più sconsolato.

(Continua) L. Meregalli.

L’Enciclopedia dei Ragazzi spiega e insegna tutto divertendo.



Società Amici del bene


Fiera di Beneficenza


Si è riunito il Comitato di Signore per la Fiera che si terrà al Salone dei Ciechi, nei giorni 4, 5 e 6 febbraio, a favore della Provvidenza Materna e della Società Amici del bene.

I presidenti delle due opere pie diedero notizia dei preparativi e delle adesioni, tra le quali quelle cospicue di S. M. la Regina d’Italia e di S. M. la Regina Madre.

I doni delle due graziose Regine saranno esposti nel centro del Salone, tra molti altri che parleranno della generosità delle signore milanesi.

Un appello agl’industriali e agli esercenti non è rimasto senza effetto. Parecchi i doni offerti, tra i quali quelli della Fabbrica Nazionale di Abat-Jour e quelli della ditta E. V. Beltrami.

I doni e le offerte si ricevono ai seguenti ricapiti: conte Guido Borromeo, Pres. della Provvidenza Materna (Piazza Borromeo, 10) — e cav. uff. Ercole Gnecchi, Presidente della Società Amici del bene (Gesù, 8).

Per l’appello in corso per la vedova


Angelina Burguières, in occasione del matrimonio di sua figlia Emma, offre |||
 L. 30 —
Signora Teresa Maccia Carmine |||
   » 5 —

Ricapiti per le offerte: Tipog. Ed. L. F. Cogliati, Corso P. Romana, 17 — A. M. Cornelio, Via Gesù, 8.

Pei malati dell’Ospedale.


Signora Ersilia Sella, un pacco periodici religiosi.

FRANCOBOLLI USATI


Signorina Sofia Osculati |||
 N. 12000
Signora Maria Zoccoli Curletti |||
   » 1300

M. R. D. Luigi Galbiati, parroco di Verderio Superiore, un pacco francobolli.

Si accettano sempre con riconoscenza francobolli usati.



NOTIZIARIO


Benefattori del Sanatorio popolare. — Il Consiglio del Sanatorio popolare milanese Umberto I pei malati di petto, con animo riconoscente, dà notizia delle seguenti obla-