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IL BUON CUORE 5


Dopo che n’ebbe colti a sufficienza, si appressò all’albero che seguitava a giacere a terra e con voce amorosa disse: «Palma levati, levati su palma!»

In silenzio, rispettosamente la palma drizzò il tronco mentre le sue foglie suonavano come arpe.

«Ora capisco a chi era diretto il canto funebre» disse fra sè medesima dopo che si fu rialzata. «Nè per l’uno nè per l’altro dei due pellegrini.»

Questi inginocchiati lodavano Iddio.

«Tu hai veduto la nostra angoscia e ce ne hai liberati. Tu sei l’Onnipotente che piega il tronco della palma come un flessibile giunco.

Dinanzi a qual nemico potremo riportar vittoria se la tua forza ci protegge?»

Gli uomini della prima carovana che attraversò il deserto osservarono che il diadema di foglie della gran palma era appassito.

«Come può essere avvenuto?» disse uno dei pellegrini. «Questa palma non poteva morire finchè non avesse veduto un re più grande di Salomone.»

«Probabilmente lo ha veduto» rispose un altro degli esploratori del deserto.

Samarita.


DA UN DIARIO


30 Settembre 1910.

Nella bella cattedrale era una luce mite, soffusa, che avvolgeva e marmi e ori: dal pulpito un Cristo con la testa piegata in abbandono di morte, pareva volgesse gli occhi, prossimi a spegnersi, in cerca d’amore. Anche l’anima mia agonizzava, e si stringeva, agonizzando, al morente Gesù.... si stringeva a Lui per aver sicurezza, aiuto, riposo. Quando si soffre non si sta in pace che col Maestro: le parole umane son così povere, inadeguate a certi spasimi; i ragionamenti così aridi, irritanti per un cuore afflitto! Gesù, dalla sua croce, sa, Egli solo, dire le più austere parole e le più dolci: sa chiedere la rassegnazione ai più grevi sacrifizi e far sorger dentro pensieri teneramente divini. Quando tutto si spezza intorno a noi, e le cose terrene non han più una voce, e ogni speranza cade, e l’anima riman come infranta, nello squallore, nella desolazione, nel vuoto immenso grandeggia la figura del Martire divino e prende tutta l’anima.... Sono i misteri di grazia dei momenti più crudi!.... Tu solo hai parole di vita, tu solo sei la mia speranza e il mio rifugio.... singhiozza la creatura ai piedi del Crocifisso, e allora la calma, la luce invadono lo spirito che, quasi, pregusta qualcosa dell’eternità! Ma perchè Gesù diventi intimo così, par quasi legge che il cuor nostro sia prima straziato, oppresso e Come infranto.... Solo dopo aver passate ore d’interiore tristezza infinita, ho anch’io saputo l’arcano conforto che scende a noi dalla croce di Gesù.... solo allora! E ho capito come e dolore e amore così eccelsi, fondandosi insieme, possan divenire un’ebbrezza, una follia, per chi non sa, di pietà e di ardore.

18 Ottobre 1910

In giugno la figliola aveva cessato di frequentare la scuola: la madre la toglieva dall’istituto, ove la carità cittadina l’aveva ricoverata, e la poneva presso una zia. Io non ne seppi più nulla e mi doleva. Avevo amato quella fanciulla, malata nell’anima e nel corpo, con speciale affetto e desiderio di bene e la rivedevo spesso, con il pensiero, alta, pallida, magra, nel grembiulone azzurro dell’ospizio, con l’aria triste e stanca.... Il carattere freddo di lei s’era un pochino scosso: aveva lampi d’affezione, moti buoni, ch’io spiavo, ch’io raccoglievo.... come gemme, come dolcissime gioie sulla mia via d’educatrice....

E oggi mi si presenta, improvvisamente in, classe, fra le mie trottoline di prima, una giovinetta con un grembiale nero, ampio, molle, una sciarpa bianca di seta al collo, una testa tutta rigonfia e ornata di dirizzature e ondulature e nastri.... Non la riconobbi e dovetti domandare chi fosse. Era la mia figliola, ma che m’aveva lasciato così semplice, così cara al mio cuore, nella povera divisa dell’istituto, con i capelli aderenti alla povera testina che aveva certo tanto, troppo e troppo tristamente pensato per una bimba e sulla quale la mia mano s’era tante volte posata con tenerezza infinita.... «Come stai male, figliola, conciata così!» le dissi nella mia dolorosa meraviglia.... E poi la vidi uscire con la mamma e la zia con le quali era venuta.... figure fredde, impressionanti per la volgare eleganza di certa povera gente.... e pensandole le custodi di quella giovinetta, di un’anima che ora si va aprendo alla vita, mi son sentita e mi sento stringere il cuore!....

Luisa.


Religione


Vangelo della domenica dopo la Natività


Testo del Vangelo.

Gesù, per impulso dello Spirito, ritornò nella Galilea, e si sparse per tutto il paese la fama di Lui. E insegnava in quelle Sinagoghe, ed era da tutti acclamato. E andò a Nazaret dove era stato allevato, ed entrò secondo la sua usanza nella Sinagoga e si alzò per fare la lettura. E gli fu dato il libro del profeta Isaia. E spiegato che ebbe il libro, trovò quel passo dove era scritto: Lo spirito del Signore sopra di me; per la qual cosa m’ha unto per evangelizzare ai poveri; mi ha mandato a curare coloro che hanno il cuore contrito, ad annunziare agli schiavi la liberazione, e ai ciechi la ricuperazione della vista, a rimettere in libertà gli oppressi, a predicare l’anno accettevole del Signore e il giorno della retribuzione. E ripiegato il libro, lo rese al ministro e si pose a sedere. Ed erano fissi in Lui gli occhi di tutti nella Sinagoga. E principiò a dir