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MESSER NICCOLÒ FRANCO,


a


GIOAN-ANTONIO GUIDONE,


impressore.


Tuttochè le tristizie di Pietro Aretino siano infinite, finite che le avrete d’imprimere, soggiungereteci la Priapea volgare, perchè i commentarj latini fatti sopra quella di Virgilio, usciran fuori in compagnia delle cose latine. Dico questo acciocchè per ora non aspettiate d’accoppiarci le rime, ch’io pur ora compongo in morte del ribaldaccio, benchè sia vivo, sendo di mio proposito riservarle per le seconde saette ch’abbiano a trafiggergli talmente l’ignoranza dell’anima, sì